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Rubrica Delitti Familiari Gennaio 2021

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L’equipe multidisciplinare di professionisti volontari dell’A.I.P.C nel 2013 ha coniato una definizione di delitti familiari con cui si indica sia l’azione psichica intesa come molestia e violenza psicologica, attuata anche tramite mezzi elettronici e telefonici, sia quella fisica esercitata da una o più persone che può consistere nella soppressione della vita umana di una persona con cui si instaura una relazione parentale, amicale, amorosa, lavorativa, di vicinato e prossimità. Non di rado può scaturire in atti autolesionistici o suicidio. 

È un tipo di delitto che si basa su ragioni e motivazioni profonde e difficili da individuare. La vittima può costituire oggetto di odio, invidia, frustrazione e proiezione oppure può essere una persona verso cui si prova un profondo senso di colpa che può motivare il persecutore alla messa in atto del delitto familiare (Dario Davi, Massimo Lattanzi, Carmen Pellino, Rosita Tosto, AIPC 2013).

A tale definizione si farà riferimento in questa rubrica.

Sei uno psicologo, uno psicoterapeuta, un assistente sociale, un operatore delle forze dell’ordine, un avvocato o un giudice invia una mail a esperto@formazionecontinuaviolenza.it

La campagna di sensibilizzazione e “Fermiamo insieme i traumi e violenza” prevista per il mese di giugno 2021. La campagna ha come obiettivo quello di contribuire all’interruzione della possibile trasmissione intergenerazionale dei traumi e della violenza e come destinatari principali i singoli con difficoltà relazionali, le coppie che intendono diventare genitori e i ragazzi in età preadolescenziale.

Se volessi partecipare e collaborare alla campagna invia una mail a info@traumaeviolenza.it

Se credi di aver vissuto uno o più traumi e di vivere relazioni disfunzionali puoi richiedere una consulenza gratuita inviando una mail a info@formazionecontinuaviolenza.it

Se preferisci telefonare puoi contattare il numero 392 440 1930.

Se preferisci WhatsApp puoi scrivere al numero 3920666515.

Qui è possibile sfogliare l’ebook della sintesi del Workshop a distanza gratuito “LA MATRICE TRAUMATICA DELLA VIOLENZA”.  https://www.flipsnack.com/57FCBDDD75E/workshop-la-matrice-traumatica-della-violenza.html

Qui è possibile sfogliare l’ebook La rubrica: Delitti familiari: gennaio 2021 https://www.flipsnack.com/57FCBDDD75E/ebook-rubrica-delitti-familiari.html

AIPC Editore. Riproduzione riservata ©2021 

Anteprima sintesi del Workshop: “La matrice traumatica della violenza”

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L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia ha organizzato ieri 4 marzo dalle ore 16:00 alle ore 18:30 il workshop a distanza dal titolo “La matrice traumatica della violenza”. Il workshop ha riscosso molto interesse tra i settanta partecipanti che hanno seguito attivamente con proposte e domande.
L’equipe multidisciplinare di professionisti volontari dell’A.I.P.C ha restituito alcune esperienze maturate in venti anni, gli interventi hanno anche sottolineato l’efficacia del protocollo scientifico, integrato e circolare nella prevenzione e nel contrasto di tutte le forme di violenza.
Durante il workshop è stato presentato il sondaggio sulla percezione tra i giovani adulti del ruolo della famiglia nella commissione dei delitti familiari e la nuova rubrica mensile sui delitti familiari.
Il workshop si è concluso con un costruttivo dibattito e l’appuntamento al prossimo mese. La prossima settimana sarà pubblicata un’approfondita sintesi sui siti www.traumaeviolenza.it e  www.formazionecontinuaviolenza.it.

Se sei una operatrice o una coordinatrice di un CAV, uno psicologo psicoterapeuta, un avvocato, un operatore delle forze dell’ordine o un giudice e vuoi approfondire le conoscenze sul protocollo scientifico A.I.P.C. puoi inviare una mail a esperto@formazionecontinuaviolenza.it

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TRAILER Volevo solo Volare

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Trailer corto “Volevo solo volare” . Nel corto è ricostruita la storia di A., un autore di violenza. Il corto sarà presentato nel “Mese della sicurezza relazionale”. Vivi con difficoltà le tue relazioni? Stai vivendo una relazione violenta? Non rimandare! Nel mese di novembre l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia offre gratuitamente consulenze, incontri di gruppo e seminari, in presenza e a distanza. Contatta l’A.I.P.C. al numero 0644246573 (lunedì/venerdì – 09:00/19:00), oppure invia una mail a info@offender.eu. Portale https://www.offender.eu​. Scarica gratuitamente la APP Offender.

Trailer MIA Una storia di relazioni violente

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Nel cortometraggio è stata rappresentata la trasmissione generazionale della violenza evidenziando l’aspetto centrale dell’epigenetica. Dal 2012 l’equipe multidisciplinare di professionisti volontari dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia a seguito di questa estrema significatività della trasmissione generazionale ha iniziato uno studio sull’epigenetica comportamentale applicata alla violenza ©AIPC. https://www.offender.eu/​ La ricerca intervento rientra nel progetto “La violenza di genere che non degenera” vincitore del Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, bandito nel 2017 per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul – Linea C) Programmi di trattamento degli uomini maltrattanti.

Podcast: I fattori che influenzano la violenza

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L’AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia) si occupa da anni del contrasto a ogni forma di violenza, senza distinzione di genere e ruolo, e del trattamento, anche in ottica preventiva, del comportamento violento. 

L’articolo in questione riguarda la ricerca di fattori biologici, psicologici e sociali per poter definire che tipo di interazione significativa hanno in una dinamica fatta di violenza. L’idea di una complessa interazione tra questi tre tipi di fattori è stata riconosciuta sin dagli anni ’70 attraverso il modello bio-psico-sociale riferito però alla medicina.

Se sei una operatrice o una coordinatrice di un CAV, uno psicologo psicoterapeuta, un avvocato, un operatore delle forze dell’ordine o un giudice e vuoi approfondire le conoscenze sul protocollo scientifico A.I.P.C. puoi inviare una mail a esperto@formazionecontinuaviolenza.it

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La campagna di sensibilizzazione e “Fermiamo insieme i traumi e violenza” prevista per il mese di giugno 2021. La campagna ha come obiettivo quello di contribuire all’interruzione della possibile trasmissione intergenerazionale dei traumi e della violenza e come destinatari principali i singoli con difficoltà relazionali, le coppie che intendono diventare genitori e i ragazzi in età preadolescenziale.

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Qui sotto è possibile ascoltare il podcast

AIPC Editore. Riproduzione riservata ©2021 

Introduzione supervisione sulla violenza

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L’esperto costruirà con un altro professionista un contesto per connettere insieme gli aspetti comportamentali (il fare), quelli teorici (il saper fare), quelli emotivi (il saper essere).

La relazione di supervisione è un processo interattivo, caratterizzato da numerosi vissuti emotivi, le cui componenti sono: il terapeuta, il supervisore, la relazione.

In particolare, con le persone che hanno vissuto uno o più traumi nel setting è presente spesso l’enactment, una messa in atto, da parte del paziente, di memorie traumatiche depositate in aree del proprio Sé che possono far risuonare nel professionista contenuti propri, determinando una temporanea dissociazione corpo-mente. 

Sei uno psicologo, uno psicoterapeuta, un assistente sociale, un operatore delle forze dell’ordine, un avvocato o un giudice invia una mail a esperto@formazionecontinuaviolenza.it

Quarantena e violenza: esiste una correlazione. I risultati di un sondaggio nazionale

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Al tempo del coronavirus ad affliggere gli italiani non c’è solo il pericolo sanitario, ma anche la percezione dell’insicurezza relazionale. L’obiettivo del sondaggio è quello raccogliere dati circa la diminuzione della percezione della sicurezza relazionale, vissuta in questo periodo, nella violenza domestica, stalking ed omicidio e l’efficacia degli strumenti di prevenzione e contrasto.

Nell’ambito del progetto “La violenza di genere che non degenera”, vincitore del bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (2017), per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto della violenza verso le donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul – Linea C) Programmi di trattamento degli uomini maltrattanti:

L’equipe multidisciplinare dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (ODV fondata a Roma nel 2001), composta di professionisti volontari e tirocinanti in psicologia, nei primi giorni di aprile 2020 ha distribuito ed analizzato circa 200 interviste AIPC 2020©.

Il sondaggio, sebbene non raggiunga la rappresentatività della popolazione italiana, è un interessante profilo delle percezioni differenziate per genere, età e macroaree di residenza. I nove items in cui è strutturata l’intervista hanno permesso di raccogliere dati, anche singolari, su cui riflettere.

I criteri di selezione dei partecipanti sono stati: la residenza, suddivisa in tre macroaree Nord, Centro e Sud e Isole; il genere, circa 50% uomini e 50% donne: l’età della popolazione, dai 18 ai 70 anni. La variabile ‘età’ è stata suddivisa in tre fasce. Sono state selezionate queste variabili per valutare le eventuali differenze vista l’incidenza della tipologia dei reati e del coronavirus rispetto al genere, all’età e alla regione di residenza, lavoro e studio.

Le interviste hanno raccolto le percezioni di come le restrizioni, messe in atto per contenere il contagio del coronavirus, potessero produrre delle conseguenze sulla commissione, prevenzione e contrasto delle condotte violente.

Gli items contenuti nell’intervista sono i seguenti:

  • la convivenza forzata al tempo del coronavirus come causa di condotte violente e persecutorie (stalking);
  • la convivenza forzata al tempo del coronavirus come amplificatore di condotte violente e persecutorie (stalking);
  • le restrizioni messe in atto per evitare il contagio e l’impatto sulla variazione nel trend delle denunce;

L’elaborazione dei dati raccolti con i nove items dell’intervista ‘La percezione sociale dell’insicurezza delle relazioni al tempo del Coronavirus’, ideata dall’equipe multidisciplinare dell’AI.P.C., sulla percezione della sicurezza relazionale, al tempo del coronavirus, nella violenza domestica, stalking ed omicidio e l’efficacia degli strumenti di prevenzione e contrasto, sembrerebbe tracciare un profilo controverso della popolazione intervistata.

I dati raccolti pongono dei quesiti piuttosto che fornire delle risposte e, anche se non in linea con l’opinione pubblica, sono simili ai vissuti e alle narrazioni delle persone accolte (a distanza) anche in questo periodo dai professionisti volontari dell’A.I.P.C. Persone accolte senza distinzione di genere o ruolo ricoperto in una relazione disfunzionale o violenta.

Il con-tatto ai tempi del coronavirus (prima Parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-con-tatto-ai-tempi-del-coronavirus-(pima-Parte).html

Il con-tatto ai tempi del coronavirus (seconda parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-con-tatto-ai-tempi-del-coronavirus.-(seconda-parte).html

“La percezione della paura: guardare il mondo al di sopra di una mascherina”  (seconda parte)   https://www.offender.eu/articoli/Generale-%E2%80%9CLa-percezione-della-paura:-guardare-il-mondo-al-di-sopra-di-una-mascherina%E2%80%9D–(seconda-parte).html

“La percezione della paura: guardare il mondo al di sopra di una mascherina”  (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Generale-%E2%80%9CLa-percezione-della-paura:-guardare-il-mondo-al-di-sopra-di-una-mascherina%E2%80%9D-(Prima-parte).html

“Progettare” l’incertezza del futuro per gestire l’ansia e la paura ai tempi del Coronavirus https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-%E2%80%9CProgettare%E2%80%9D-l%E2%80%99incertezza-del-futuro-per-gestire-l%E2%80%99ansia-e-la-paura-ai-tempi-del-Coronavirus.html

Una società controllante sotto attacco del coronavirus: come finirà? (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Una-societ%C3%A0-controllante-sotto-attacco-del-coronavirus:-come-finira’–(prima-parte)-.html

Una società controllante sotto attacco del coronavirus: come finirà? (seconda parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Una-societ%C3%A0-controllante-sotto-attacco-del-coronavirus:-come-finira’-(seconda-parte)-.html

Il profilo di comunità e delle persone violente ai tempi del coronavirus. https://www.offender.eu/articoli/Generale-Il-profilo-di-comunit%C3%A0-e-delle-persone-violente-ai-tempi-del-coronavirus..html

Il senso di appartenenza “draconiano”, ai tempi del coronavirus (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-senso-di-appartenenza-%E2%80%9Cdraconiano%E2%80%9D,-ai-tempi-del-coronavirus-(1).-.html

Il senso di appartenenza “draconiano”, ai tempi del coronavirus (seconda parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-senso-di-appartenenza-%E2%80%9Cdraconiano%E2%80%9D,-ai-tempi-del-coronavirus-(seconda-parte).html

Le relazioni violente, in una società draconiana, ai tempi del coronavirus https://www.offender.eu/articoli/Centro-Presunti-Autori-Le-relazioni-violente,-in-una-societ%C3%A0-draconiana,-ai-tempi-del-coronavirus.html

Informazioni: WhatsApp 3920666515-  info@offender.eu ; www.traumaeviolenza.it

AIUTACI AD AIUTARTI

Dona il tuo 5 X 1000 all’A.I.P.C. C.F. 97238660589, un’equipe di professionisti volontari cha dal 2001 applicano strumenti scientifici integrati alla prevenzione e contrasto di ogni forma di violenza.  

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4 Marzo 2021 WORKSHOP a distanza “LA MATRICE TRAUMATICA DELLA VIOLENZA”.

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4 marzo 2021, 16:00/18:30 – Workshop a distanza gratuito “LA MATRICE TRAUMATICA DELLA VIOLENZA”.

L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (A.I.P.C.) è un’organizzazione di volontariato (ODV) fondata a Roma nel 2001. I professionisti volontari si occupano in particolare di prevenzione e contrasto delle condotte violente. Dal 2012 l’equipe multidisciplinare di professionisti volontari conduce una sperimentazione scientifica con l’applicazione dell’assessment integrato, i dati consolidati raccolti dimostrano un’alta correlazione tra eventi traumatici vissuti e una disregolazione emotiva agita anche attraverso condotte violente.

Il Workshop si terrà a distanza sulla piattaforma gratuita Go To Meeting. Si riceverà via e-mail il link di partecipazione. Dopo aver cliccato sul link, NON attivare il microfono e la webcam senza il permesso dell’amministratore. Di seguito le semplici indicazioni da seguire:

è necessario un pc, un tablet o uno smartphone con un collegamento internet Wi-Fi o 4G. La piattaforma gratuita Go To Meeting è un applicativo molto intuitivo: si riceve via e-mail un invito che consente di accedere liberamente al servizio da ogni città o nazione. L’invito include un link, con un semplice click si accede alla piattaforma. L’accesso con Smartphone o Tablet prevede il download dell’App, compatibile con IOS e Android.

È possibile scaricare la scheda d’iscrizione qui: Scheda iscrizione Download

Evento gratuito. Posti limitati. Prenotazione obbligatoria. Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione.

Programma

L’equipe multidisciplinare di professionisti volontari dell’A.I.P.C. presenterà:

L’Istituto Trauma e Violenza (ITV) una realtà unica in Italia con un’esperienza specifica decennale, la sua mission e il sito di riferimento www.traumaeviolenza.it

Il portale Formazione Continua sulla Violenza (FCV), prima community italiana per la formazione e
l’aggiornamento continuo in presenza e online specifico sulla Violenza e sullo Stalking e il sito di riferimento www.formazionecontinuaviolenza.it

Delitti Familiari la rubrica mensile dedicata ai delitti familiari che conterrà …

I primi risultati del sondaggio nazionale “Il ruolo della famiglia nella commissione dei delitti familiari”.

Aiutaci a raccogliere un campione più ampio possibile nella fascia di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Il sondaggio esplora la percezione dei giovani adulti del clima familiare e le possibili ricadute sulla personalità, sulle relazioni e su possibili comportamenti violenti. Grazie!

Clicca sul link per partecipare

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfwErg9slKiQ8ZhwmMQCsRauLBj2Iph_X-A203naoAkf5dBXg/viewform?vc=0&c=0&w=1&flr=0

La campagna di sensibilizzazione e “Fermiamo insieme i traumi e violenza” prevista per il mese di giugno 2021. La campagna ha come obiettivo quello di contribuire all’interruzione della possibile trasmissione intergenerazionale dei traumi e della violenza e come destinatari principali i singoli con difficoltà relazionali, le coppie che intendono diventare genitori e i ragazzi in età preadolescenziale.

Se volessi partecipare e collaborare alla campagna invia una mail a info@traumaeviolenza.it

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CORSO A DISTANZA con ECM in Neuroscienze affettive e violenza: dal trauma all’acting out violento

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IN PROGRAMMAZIONE

La ricerca ha mostrato come il trauma possa avere effetti pervasivi sullo sviluppo della mente e del cervello e interferire con lo sviluppo neurobiologico. A seguito delle esperienze traumatiche, le persone possono sperimentare un’alterazione dell’attenzione e della reattività. L’attivazione ripetuta può, nel tempo, produrre una disregolazione emotiva. La conoscenza dei processi regolatori può contribuire a spiegare come vengano attivati i comportamenti violenti e aggressivi e a comprendere come si possa perdere il controllo, non contenendo una reazione emotiva intensa. 

Lezioni in streaming e laboratori. Modalità ibrida in presenza e a distanza.

Monte ore complessivo: 50 ore. 

Destinatari

Il Master è rivolto a laureandi in psicologia, Psicologi, specializzandi e Psicoterapeuti e laureandi in medicina Medici, avvocati, operatori dei CAV e dei CAM, operatori delle Forze dell’Ordine.

Obiettivi formativi

Il Master si propone di fornire i fondamenti teorici e le abilità pratiche per la prevenzione e il trattamento delle relazioni violente in particolare per la valutazione dei fattori di rischio. 

Moduli e Contenuti

  • Neuroscienze affettive;
  • Strumenti self-report e specifiche interviste utilizzate nel protocollo Offender®*;
  • Valutazione e training neurofisiologico, attraverso l’utilizzo del Biofeedback e Neuro feedback;
  • Psicotraumatologia, mindfulness e terapia sensomotoria applicati alle relazioni violente;
  • Laboratori.

Partecipanti: fino a cinquanta.

Docenti:

Dott.ssa Tiziana Calzone psicologa psicoterapeuta, coordina l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia ed è autrice di numerosi articoli scientifici e libri specialistici

Dott. Massimo Lattanzi psicologo psicoterapeuta e dottore in Scienze Forensi, coordina l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia ed è autore di numerosi articoli scientifici e libri specialistici

Dott.ssa Carmen Pellino psicologa psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale e consulente tecnico di parte, collabora con l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia

*L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia è un’organizzazione di volontariato (ODV), fondata a Roma nel 2001, che si occupa della prevenzione e del contrasto di ogni forma di violenza. Dal 2007 ad oggi, ha accolto un’ampia popolazione, essenzialmente di genere maschile di presunti autori di violenza e stalking. L’equipe multidisciplinare A.I.P.C. applica ai presunti autori e alle presunte vittime il proprio protocollo scientifico integrato, denominato Offender®. Il protocollo ha dimostrato di ridurre il rischio recidiva dei destinatari, contribuendo al contrasto della trasmissione intergenerazionale della violenza. In particolare, le ultime due ricerche hanno evidenziato su basi scientifiche le origini traumatiche delle relazioni violente e i meccanismi che mantengono il ciclo del trauma e della violenza attivo nelle generazioni.

I traumi infantili: parte prima

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TRAUMA DURING CHILDHOOD: FIRST PART

Abstract: numerose ricerche hanno dimostrato che un’elevata percentuale di persone adulte che presenta un disturbo mentale ha sperimentato un evento traumatico nel periodo infantile. In questo articolo andremo a definire il trauma infantile e analizzeremo le caratteristiche principali che lo compongono.

Abstract: several research proved that an high percentage of adults who shows a mental disorder have experienced a traumatic event during childhood. In this article we’ll define childhood trauma and we’ll analyze its main characteristics.

L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia è un’organizzazione di volontariato (ODV), fondata a Roma nel 2001, che si occupa della prevenzione e del contrasto a ogni forma di violenza e di approfondire le conoscenze attuali sul trauma a livello psicologico, psicofisiologico e psicobiologico. Molto spesso, quando si procede alla valutazione psichiatrica di un paziente, viene fuori che la patologia di cui egli soffre è stata provocata da terribili eventi esterni verificatisi nel corso della sua infanzia. Per eventi esterni terribili intendiamo ad esempio esser stati vittime di abuso (fisico, sessuale o psicologico), stupro, incesti, maltrattamenti, trascuratezza di uno o entrambi i genitori, aver assistito a episodi di violenza domestica e lutti di persone care. Ultimo, ma non per importanza, l’aver vissuto in prima persona un evento catastrofico naturale, come un terremoto, un maremoto, un incidente ecc. In uno studio di Herman e colleghi (1987) è stato rilevato che coloro che in età adulta ricorrono più volte a gesti autolesivi o a tentativi di suicidio raccontano esperienze atroci vissute durante l’infanzia.

Il trauma infantile viene definito come la conseguenza, a livello psichico, di uno o più eventi traumatici esterni che comportano, nel bambino, la rottura delle sue strategie di coping e dei meccanismi di difesa, i quali non sono ancora pienamente sviluppati e quindi più suscettibili a influenze da parte dell’ambiente esterno (Williams, 2009). Ma quali sono gli aspetti che più di tutti caratterizzano questi traumi infantili? Possiamo individuare meccanismi come il panico e la paura, l’irritabilità, l’ipervigilanza, l’iperattività, l’evitamento di molte situazioni e di svariati contesti, la regressione dal punto di vista evolutivo, l’insonnia e la soppressione del pensiero. Molti di questi aspetti rappresentano dei veri e propri sintomi, che fanno parte del Disturbo da Stress Post-Traumatico, inserito all’interno del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5), più precisamente nella Sezione II riguardante i disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti (American Psychiatric Association, 2013). Andiamo ora ad analizzare quelle che vengono definite come le quattro caratteristiche comuni alla maggior parte dei casi di trauma infantile:

  • Ricordi intrusivi vissuti ripetutamente e con intensità, sia in maniera visiva che attraverso altre modalità sensoriali: essi rappresentano la tendenza da parte del bambino a rivivere le immagini o le sensazioni connesse a un evento traumatico. Tali immagini spesso sono molto forti e vivide, e tendono a essere rivissute in momenti di relativa tranquillità del bambino, come ad esempio a scuola, durante una lezione, mentre si è a letto o mentre si guarda un film in televisione.
  • Comportamenti ripetitivi, messi in atto anche sotto forma di giochi, che ripropongono aspetti dell’evento traumatico, e che possono manifestarsi sia come singoli comportamenti che come insieme di comportamenti. Azioni tipiche possono essere, ad esempio, recitare quanto hanno visto e vissuto al momento del trauma o sperimentare sensazioni fisiche connesse all’evento.
  • Paura e panico in relazione a eventi specificatamente correlati al trauma o ai traumi vissuti dal bambino: per esempio, molti bambini traumatizzati hanno la tendenza ad aver paura di alcuni aspetti della quotidianità, come il buio, un animale in particolare, gli estranei, le macchine o la solitudine.
  • Cambiamento repentino del modo di comportarsi, di porsi e di relazionarsi del bambino nei confronti delle altre persone e della vita in generale, il quale si evidenzia anche attraverso una modifica dei consueti atteggiamenti che il bambino può avere in base alla fase evolutiva e ai tratti di personalità (in sviluppo).

Una menzione separata è dedicata ai sogni ripetitivi connessi all’evento traumatico: i sogni intrusivi legati al trauma sono un tratto distintivo di molti disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti, tuttavia non sono sempre evidenti anche nei bambini, specialmente in quelli di età inferiore ai 5 anni. Questo perché il sogno vero e proprio, per come lo conosciamo, compare attorno ai 3 o 4 anni, e prima di questa età si può osservare il bambino sognare tramite movimenti della bocca, gesti o bisbigli durante il sonno. Inoltre, a quest’età i sogni possiedono delle caratteristiche che li rendono latenti e di difficile interpretazione.

Bibliografia:

American Psychiatric Association, (2013). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – Quinta Edizione. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Herman, J., & Van Der Kolk, B. (1987). Traumatic antecedents of borderline personality. In Psychological Trauma. American Psychiatric Press, Washington, DC.

Williams, R. (2009). Trauma e Relazioni: le prospettive scientifiche e cliniche contemporanee. Raffaello Cortina Editore, Milano.

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