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IL RISCHIO DI RECIDIVA NEGLI AUTORI DI VIOLENZA – THE RISK OF RELAPSE IN PERPETRATORS OF VIOLENCE

Abstract: All’interno del contesto dei comportamenti violenti, il rischio di recidiva rappresenta un fattore fondamentale da valutare affinché si riducano le possibilità che l’autore agisca nuovamente sia nei confronti della vittima sia nei confronti di altre persone. La valutazione del rischio di recidiva deve avere l’obiettivo di individuare tutti i fattori (psichici, comportamentali, emotivi, biologici, neurologici e ambientali) sottostanti alla condotta violenta, al fine di progettare un intervento efficace di riabilitazione e di prevenzione. Nel presente articolo verranno analizzate tutte le variabili implicate nella recidiva, come ad esempio la presenza di disturbi mentali, tratti di personalità antisociali e la storia dei crimini passati.

Abstract: In violent behaviors context, the risk of relapse represents a crucial factor that must be evaluated, in order to reduce the chances that the perpetrator acts again both against the victim and other people. The risk assessment must aim to evaluate all factors (psychics, behavioral, emotional, biological, neurological and environmental) underlying violent conduct, in order to design an effective intervention of rehabilitation and prevention. In this article all variables implied in relapse will be analyzed, such as the presence of a mental disorder, antisocial personality traits and the history of past crimes.

L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia è un’organizzazione di volontariato (APS), fondata a Roma nel 2001, che si occupa della prevenzione e del contrasto a ogni forma di violenza (fisica, sessuale, psicologica) e di approfondire le conoscenze attuali sul trauma a livello psicologico, psicofisiologico e psicobiologico. In questo articolo il nostro interesse è rivolto alla discussione di una tematica molto importante all’interno del contesto di cui ci occupiamo quotidianamente. Infatti, il rischio di recidiva rappresenta l’insieme di una serie di fattori che portano un individuo ad agire in maniera violenta dopo averlo già fatto in passato.

Prossima diretta FCV il 20 luglio alle ore 18:00 sarà dedicata a: I delitti familiari: La strage di Rivarolo

È possibile seguire la diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia e sul Profilo Facebook di Massimo Lattanzi.

Dal punto di vista criminologico, la recidiva costituisce la commissione di un nuovo reato dopo che si è stati condannati, anche se non si viene arrestati. Dal punto di vista carcerario, invece, la recidiva rappresenta chi si trova chiuso in un penitenziario dopo essere già stato condannato per scontare un’altra condanna. La dimensione temporale in questo caso non è specifica, in quanto la persona potrebbe agire nuovamente violenza sia dopo settimane o mesi dall’ultima volta, sia pochi giorni dopo. Diventa fondamentale, dunque, individuare tutte quelle componenti (psicologiche, comportamentali, biologiche, neurologiche, ambientali ecc.) che hanno influito in maniera significativa alla perpetrazione della violenza e che potrebbero, in futuro, permettere alla persona di riattivare gli stessi comportamenti verso altri individui.

Qui è possibile ascoltare i podcast di Formazione Continua Violenza sul canale Spotify dell’A.I.P.C.  https://open.spotify.com/show/3CWpZW8pFqFexLfg1CiOWQ?si=oNN7YmmLQMq0crAEVeYH-w

La valutazione del rischio di recidiva, infatti, rappresenta uno strumento molto importante di cui si avvale il sistema giudiziario, che si attua prima del processo di riabilitazione dell’autore di reato e che mira alla prevenzione del reato stesso e all’individuazione della pericolosità sociale. Hanson (2009) ci dice che la valutazione del rischio di recidiva deve avere l’obiettivo di:

  • Individuare i fattori di rischio sottostanti alla violenza
  • Permettere di progettare un intervento affidabile
  • Fornire un supporto alla giustizia attraverso l’individuazione delle probabilità del rischio di recidiva
  • Stabilire le fasi trattamentali della persona e le modalità di gestione del rischio di recidiva
  • Agire sempre nell’ottica di un reinserimento della persona all’interno della società

Webinar: il controllo genitoriale e il controllo relazionale.

Il webinar gratuito del 14 luglio e si terrà sulla piattaforma gratuita Go To Meeting dalle ore dalle ore 19:00 alle ore 20:00 sulla piattaforma gratuita Go To Meeting. Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione. Clicca sul link ed iscriviti  https://www.formazionecontinuaviolenza.it/2021/06/18/14-luglio-webinar-violenza-il-controllo-genitoriale-e-il-controllo-relazionale-2/

A questo punto sarebbe lecito porsi una domanda, ossia “quali sono i fattori che più di tutti incidono sulla messa in atto di comportamenti violenti e sul rischio di commetterne altri in futuro? Vediamo di seguito quali sono i principali fattori coinvolti:

  • Età
  • Storia dei crimini commessi
  • Storia personale (ad esempio problemi a livello comportamentale durante l’infanzia o l’adolescenza)
  • Livello di inclusione sociale
  • Status sociale e intelligenza
  • Utilizzo di sostanze stupefacenti (alcol e/o droga)
  • Disturbi mentali
  • Tratti di personalità (un fattore di rischio è rappresentato dalla presenza di tratti di tipo antisociale)
  • Mancanza di empatia, mentalizzazione e di capacità adattive di coping
  • Facilità di accesso sia alle armi sia alle potenziali vittime.

NON VI LASCIAMO SOLI CON LA VIOLENZA ANCHE IN ESTATE!

Puoi richiedere una consulenza o un orientamento gratuito:

Inviando una mail all’indirizzo e-mail info@traumaeviolenza.it;

Contattando il numero 3924401930 dalle 12:00 alle 16:00;

Inviando un messaggio WhatsApp al numero 3920666515;

Scrivendo sulle chat attive nei siti www.traumaeviolenza.it e www.formazionecontinuaviolenza.it.

In conclusione, un’adeguata valutazione del rischio di recidiva permette di prevenire la reiterazione della condotta criminosa e di stabilire l’intervento più adatto per evitare l’escalation della violenza.
L’obiettivo è quello di fornire un’analisi completa dell’autore e di tutti i fattori che coinvolgono la relazione tra quest’ultimo e la vittima, in virtù di una valutazione della gravità della condotta e della pericolosità sociale. Porre attenzione a eventuali campanelli d’allarme e a segnali di pericolo potrebbe permettere di prevenire un’azione violenta da parte dell’autore e di intervenire affinché non si verifichino conseguenze gravi, riducendo così anche la possibilità che la condotta violenta si presenti nuovamente nei confronti della vittima.

 Bibliografia e Sitografia:

Ciappi, S. & Pezzuolo, S. (2014). Psicologia giuridica. La teoria, le tecniche, la valutazione. Hogrefe Editore, Firenze.

Hanson, R. K. (2009). The psychological assessment of risk for crime and violence. Canadian Psychology, 50(3), 172-182.

Loza, W. (2003). Predicting violent and nonviolent recidivism of incarcerated male offenders. Aggression and Violent Behavior, 8(2), 175-203.

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