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Dissociazione, memorie traumatiche e somatizzazione nel DBP (seconda parte). Dissociation, traumatic memories and somatization in BPD (second part)

Abstract

Le memorie traumatiche sono residui di un’esperienza terrificante e insostenibile che il soggetto non è riuscito ad integrare come parte del suo vissuto a causa di una dissociazione strutturale e funzionale alla sopravvivenza di uno stato del sé già fragile, come nel DBP. In tale analisi ci focalizzeremo in particolar modo quindi sul concetto di dissociazione, sul contenuto e l’organizzazione delle memorie traumatiche e di come queste trovano modo di espressione nella somatizzazione e in altre reazioni psicosomatiche.

Abstract

Traumatic memories are residues of a terrifying and unbearable experience that the subject has not been able to integrate as part of his experience due to a structural dissociation and functional to the survival of an already fragile state of the self, as in BPD. In this analysis we will focus particularly on the concept of dissociation, on the content and organization of traumatic memories and how they find a way of expression in somatization and other psychosomatic reactions.

L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia – APS è una no-profit fondata nel 2001, un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari che si occupa della violenza in genere, in modo circolare e che si avvale di collaborazioni istituzionali. Nel 2011, con la collaborazione particolare della dott.ssa Tiziana Calzone, della dott.ssa Carmen Pellino e del dott. Massimo Lattanzi, è stato strutturato il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. Scientific Violence Screening che prevede un assessment specifico della valutazione del rischio.

“La prevenzione e il contrasto ad ogni forma di violenza non può prescindere da ricerche basate su evidenze scientifiche così come dall’applicazione di protocolli trattamentali scientifici integrati” (A.I.P.C., 2011).

È possibile leggere la prima parte dell’articolo cliccando sul link https://www.traumaeviolenza.it/2021/07/23/dissociazione-memorie-traumatiche-e-somatizzazione-nel-dbp-prima-parte-dissociation-traumatic-memories-and-somatization-in-bpd-first-part/

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L’esperienza traumatica vissuta, con i conseguenti correlati emotivi e sensoriali non viene integrata nel sistema psichico del soggetto e attiva un fenomeno detto di “compartimentazione dissociativa” dove vi è una perdita della sintesi personale in seguito all’inaccettabilità di contenuti inconsci e alla presenza di “stati del Sé talmente discrepanti da non poter coesistere in un singolo stato di coscienza.” Difatti la caratteristica principale del Disturbo Borderline di Personalità è la sensazione di disconnessione che si manifesta in diverse sfere dell’esistenza.

Vi è una separazione per cui il nucleo del ricordo traumatico diventa compartimentalizzato e separato dal resto della personalità. La vita psichica viene percepita come frammentata e il soggetto vive un senso di alienazione rispetto al sé e all’ambiente sociale. Ci si ritrova davanti un simultaneo stato di disconnessione, tra gli elementi del pensiero, e di fusione, dove i settori dell’esperienza generalmente separati, si fondono, come passato-presente, interno-esterno o soggetto-oggetto.

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L’attivazione di tale sistema di memoria traumatico è sottile e ripetuta ed è data da stimoli specifici, come eventi, scene o situazioni di vita quotidiana. L’innesco è spesso interiore e la vulnerabilità al ricordo traumatico, anche quando inconscio, causa nell’individuo lo sviluppo di una ridotta consapevolezza che lo intrappola in quella zona di errore e terrore che è il ricordo traumatico stesso.

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Secondo il modello janetiano nello stato di dissociazione le funzioni mentali superiori non sono integrate a causa dell’attivazione di un sistema arcaico di gestione delle minacce traumatiche che agisce dal basso verso l’alto (processo bottom-up) come un relè salvavita che stacca la corrente in caso di corto-circuito, senza alcuna intenzionalità superiore cosciente o inconscia. Per quanto riguarda invece la somatizzazione sembra essere dovuta all’azione congiunta di due meccanismi, da una parte il fallimento dei sistemi inibitori di livello superiore coinvolti nel sistema del dolore mediale e dall’altra un’amplificazione dell’intensità dello stimolo prodotta dall’effetto dell’attenzione, che si intensifica a causa della salienza degli stimoli che consegue al fallimento della modulazione dell’intensità sensoriale.

I meccanismi che causano la dissociazione somatoforme sembrerebbero dipendere sia dalla deficitaria regolazione dell’attivazione corporea (arousal) durante gli stati emotivi caotici o disregolati, sia dalla compartimentazione delle rappresentazioni mentali relative al corpo (schema corporeo), sia, infine, dai significati drammaticamente negativi che il trauma lega all’immagine corporea.

Bibliografia

Bromberg, P.M., (2011). The Shadow of the Tsunami and the Growth of the Relational Mind, Routledge, London-New York 2011, p. 49.

Liotti, G. (2011). Farina B. Sviluppi traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa.

Main, M., & Hesse, E. (1990). Parents’ unresolved traumatic experiences are related to infant disorganized attachment status: Is frightened and/or frightening parental behavior the linking mechanism.

Meares, R. A (2012). Dissociation   Model   of Borderline   Personality   Disorder, Norton,New York.

Nijenhuis, E. R., Spinhoven, P., Van Dyck, R., van der Hart, O., & Vanderlinden, J. (1998). Degree of somatoform and psychological dissociation in dissociative disorder is correlated with reported trauma. Journal of traumatic stress11(4), 711-730.

Putnam, F. W. (1997). Dissociation in children and adolescents: A developmental perspective. Guilford Press.

Schore, A. N. (2009). Attachment trauma and the developing right brain: Origins of pathological dissociation.

Van der Hart, O., Nijenhuis, E. R., & Steele, K. (2006). The haunted self: Structural dissociation and the treatment of chronic traumatization. WW Norton & Company.

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