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Apnea da email e trauma relazionale: un legame complesso

Il trauma relazionale, derivante da esperienze relazionali negative o traumatiche come abusi, abbandono o trascuratezza, può lasciare un’impronta profonda sul sistema nervoso e sulla regolazione emotiva di una persona. 

Questo può manifestarsi attraverso una serie di sintomi, tra cui:
* Ipervigilanza: Uno stato di allerta costante, come se la persona si aspettasse sempre il peggio.
* Difficoltà di regolazione emotiva: Sbalzi d’umore, irritabilità, ansia o depressione.
* Dissociazione: La sensazione di essere distaccati da sé stessi, dal proprio corpo o dalla realtà circostante.
* Difficoltà respiratorie: Sensazione di oppressione al petto, respiro corto o difficoltà a respirare profondamente.

Come si collegano questi sintomi all’apnea da email?
L’apnea da email, come abbiamo visto, è caratterizzata da una respirazione superficiale o trattenuta durante l’utilizzo di dispositivi digitali. Questo può essereInnescato da diversi fattori, tra cui lo stress, la fretta, la concentrazione intensa o la paura di perdere informazioni importanti. Tuttavia, nei soggetti con trauma relazionale, l’apnea da email può essere ulteriormente aggravata da:
Ricordi traumatici: L’utilizzo di dispositivi digitali, specialmente in contesti lavorativi o sociali, può innescare ricordi o sensazioni legate a esperienze traumatiche passate, causando una reazione di stress e di ipervigilanza che si manifesta attraverso l’apnea.
Difficoltà di connessione: Le persone con trauma relazionale possono avere difficoltà a stabilire connessioni autentiche e significative con gli altri. L’apnea da email, in questo caso, può essere una forma di “autosoppressione” o di difesa per evitare il contatto emotivo e l’intimità, che possono essere percepiti come minacciosi.
Sensazione di sopraffazione: Il sovraccarico di informazioni e di stimoli digitali può essere particolarmente difficile da gestire per chi ha subito un trauma relazionale, in quanto può aumentare la sensazione di essere sopraffatti e disconnessi da sé stessi. L’apnea da email, in questo contesto, può essere una risposta involontaria per cercare di gestire questa sovrastimolazione.

Apnea da email:
Il caso di Marco, il programmatore iperconnesso: Marco è un brillante programmatore che lavora da casa. Passa ore davanti al computer, spesso dimenticando di mangiare o di fare delle pause. La sua respirazione è diventata superficiale e irregolare, tanto che spesso si sente affaticato e con difficoltà di concentrazione. Marco ha sviluppato una vera e propria dipendenza dalla tecnologia, controllando continuamente email e messaggi anche durante la notte. La sua vita sociale si è ridotta al minimo e Marco si sente sempre più isolato e stressato.

Il caso di Giulia, la studentessa ansiosa: Giulia è una studentessa universitaria molto ansiosa. Passa ore sui social media e su internet, alla ricerca di informazioni e di approvazione. La sua respirazione è diventata diaframmatica, tanto che spesso ha mal di testa e tensione muscolare. Giulia si confronta costantemente con gli altri sui social media e si sente sempre inadeguata e sotto pressione. La sua autostima è molto bassa e Giulia ha difficoltà a dormire e a concentrarsi sullo studio.

Traumi relazionali:
Il caso di Anna, la donna abusata: Anna ha subito abusi fisici e psicologici da parte del suo partner per anni. Questo ha lasciato un segno profondo sulla sua psiche, tanto che Anna soffre di Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) e ha difficoltà a fidarsi degli altri. Anna ha sviluppato una forte ipervigilanza e si sente costantemente in pericolo. Ha incubi ricorrenti e flashback dei momenti traumatici. Anna ha difficoltà a mantenere relazioni sane e significative e si sente spesso isolata e sola.


Il caso di Luca, l’uomo abbandonato: Luca è stato abbandonato dai suoi genitori quando era bambino. Questo ha causato un trauma relazionale che ha influenzato tutta la sua vita. Luca ha sviluppato un forte senso di abbandono e di insicurezza. Ha difficoltà a stabilire relazioni stabili e durature e teme costantemente di essere rifiutato. Luca ha anche difficoltà a regolare le proprie emozioni e spesso si sente arrabbiato o triste senza un motivo apparente.

Come si collegano questi casi all’apnea da email e ai traumi relazionali?
Marco e Giulia: Entrambi i casi di apnea da email mostrano come l’utilizzo eccessivo della tecnologia e la dipendenza dai social media possano avere un impatto negativo sulla salute fisica e mentale. La respirazione superficiale e irregolare può portare a una serie di problemi, tra cui affaticamento, difficoltà di concentrazione, ansia e stress.
Anna e Luca: I casi di traumi relazionali evidenziano come le esperienze negative e traumatiche del passato possano lasciare un’impronta profonda sulla psiche e sul corpo. I sintomi di ipervigilanza, difficoltà di regolazione emotiva e problemi relazionali sono comuni in chi ha subito traumi.

Cosa fare?
Se sospetti che i tuoi sintomi di apnea da email possano essere collegati a un trauma relazionale, è importante cercare un supporto professionale. Un terapeuta specializzato in traumi può aiutarti a elaborare le esperienze passate, a sviluppare strategie di coping più efficaci e a migliorare la tua capacità di regolare le emozioni e di gestire lo stress.

Soffri di apnea da email o trauma relazionale?

Non sei solo/a. L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, con oltre vent’anni di esperienza nel supporto a vittime di traumi, offre ascolto specialistico e strumenti efficaci per la valutazione e il trattamento di queste problematiche.

Contatta il 3924401930 tutti i giorni, festivi compresi, dalle 12:00 alle 16:00. Siamo disponibili anche per messaggi e vocali WhatsApp.

Riferimenti bibliografici:
* Van der Kolk, B. A. (2014). The body keeps the score: Brain, mind, and body in the healing of trauma. Viking.
* Levine, P. A. (1997). Waking the tiger: Healing trauma. North Point Press.

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