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Capodanno: tra speranze e paure, il peso del futuro

Introduzione

Il Capodanno, oltre ad essere un momento di festa e convivialità, rappresenta un importante spartiacque temporale che invita alla riflessione. È un momento in cui ci proiettiamo nel futuro, formulando buoni propositi e immaginando nuove possibilità. Tuttavia, per molti, questo passaggio è accompagnato da un senso di ansia e incertezza. La paura dell’ignoto, la resistenza al cambiamento e le aspettative sociali si intrecciano, generando un cocktail emotivo complesso.

Il peso delle aspettative

I social media, con le loro rappresentazioni idealizzate della felicità, amplificano il senso di inadeguatezza. Confrontiamo costantemente la nostra vita con quella degli altri, alimentando l’illusione che tutti gli altri stiano vivendo un momento di svolta. Questa pressione sociale può generare ansia e frustrazione, soprattutto se non riusciamo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

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La resistenza al cambiamento

Il cambiamento, anche quando è desiderato, può essere fonte di disagio. La nostra mente è naturalmente portata a preferire la routine e la familiarità. Abbandonare la zona di comfort richiede uno sforzo considerevole e può suscitare paura dell’ignoto.

La paura del futuro

La paura del futuro è un’emozione universale, radicata nella nostra natura. L’incertezza e l’imprevedibilità degli eventi futuri possono generare ansia e preoccupazione.

Due storie

Storia 1: “Il veglione di Eva”

Eva, una donna sulla quarantina, si prepara per il veglione di Capodanno. Mentre si trucca, i suoi pensieri vagano tra i ricordi del passato e le ansie per il futuro. Si sente insoddisfatta della sua vita e teme di non riuscire a realizzare i suoi sogni.

Storia 2: “Il nuovo anno di Matteo”

Matteo è un giovane ambizioso, ma anche molto insicuro. Il nuovo anno si avvicina e lui sente una grande pressione a raggiungere tutti i suoi obiettivi. Si chiede se sarà mai abbastanza bravo e se riuscirà a realizzare tutto ciò che si è prefissato.

Cerca supporto: Parlare con un amico, un familiare o un terapeuta può essere molto utile.

Conclusione

Il Capodanno può essere un’opportunità per riflettere su noi stessi e sui nostri desideri, ma non dobbiamo dimenticare che la felicità non si trova in un futuro lontano, ma nel presente.

Riferimenti bibliografici:

  • Seligman, M. E. P. (2011). La via della felicità autentica. Milano: Mondadori.
  • Csikszentmihalyi, M. (1990). Flow: The psychology of optimal experience. Harper & Row.
  • Beck, A. T. (1976). Cognitive therapy and the emotional disorders. New York: International Universities Press.

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